Il Gip del Tribunale di Salerno, Valeria Campanile, ha confermato la misura degli arresti domiciliari per Andrea Campanile, ex capo dello staff del sindaco Franco Alfieri, coinvolto nell’inchiesta sui presunti appalti pilotati a Capaccio Paestum. La decisione è giunta a seguito della richiesta di modifica della misura cautelare avanzata dall’avvocato Cecchino Cacciatore durante l’interrogatorio di garanzia.
I provvedimenti
Nonostante le dimissioni di Campanile dal suo ruolo al Comune di Capaccio Paestum, il giudice ha ritenuto che sussistano ancora gravi indizi di colpevolezza a suo carico, confermando così la misura cautelare. L’inchiesta, che ha coinvolto figure politiche e imprenditoriali di rilievo, ha portato alla luce sospetti di irregolarità nella gestione di appalti pubblici nel territorio cilentano.
Il ricorso al Tribunale del Riesame
L’avvocato Domenicantonio D’Alessandro, che rappresenta anche Elvira Alfieri, sorella di Franco e legale rappresentante della Alfieri Impianti, ha annunciato che presenterà ricorso al Tribunale del Riesame per chiedere una revisione della misura cautelare a carico dei suoi assistiti. Il Tribunale sarà quindi chiamato a valutare nuovamente la sussistenza degli elementi di accusa e la possibilità di modificare la detenzione domiciliare.
L’inchiesta continua
Le indagini che hanno portato agli arresti di Campanile, Alfieri e altri indagati sono ancora in corso, e gli inquirenti stanno lavorando a ritmo serrato per fare luce sulla vicenda. L’inchiesta riguarda presunti episodi di corruzione e appalti pilotati che coinvolgono amministratori locali e imprenditori del territorio. Le prossime settimane si preannunciano cruciali per delineare meglio le responsabilità dei vari indagati e comprendere l’evoluzione del caso.
Conclusione
La conferma degli arresti domiciliari per Andrea Campanile rappresenta un ulteriore capitolo in una vicenda che continua a scuotere la politica locale. Mentre gli avvocati delle parti coinvolte preparano i ricorsi, la comunità resta in attesa di conoscere gli sviluppi di un’inchiesta che potrebbe avere ripercussioni importanti non solo per gli indagati, ma anche per il sistema di gestione degli appalti pubblici a Capaccio Paestum.